Disturbi d'ansia

L’ansia è un fenomeno psichico e psicofisico, di natura fisiologica e patologica che interessa tutto l’organismo; l’ansia patologica, è presente sia in forma autonoma sia in associazione con tutte le altre patologie psichiatriche esistenti, in particolare con la depressione.

Essa deriva  dall'antica radice amarica "angh" che sta a significare "stringo", " senso di  costrizione al petto", "oppressione", "difficoltà a respirare", indicando con ciò uno stato di penosa sofferenza, coinvolgente mente e corpo.

Dal punto di vista psichico essa viene vissuta come un senso di imminente  pericolo,   di attesa affannosa , di paura irrazionale e irriflessiva di una minaccia indefinita  e incombente.

Nella sua forma autonoma, si presenta  con varie sfumature e livelli di gravità, dalle  espressioni più lievi (ansia libera  "non strutturata", somatizzazioni ansiose di lieve entità) a quelle più gravi come l’angoscia e le fobie (semplici, complesse, sociali), gli attacchi di panico ,  il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo post-traumatico da stress, le gravi somatizzazioni ansiose .

All'esperienza emozionale soggettiva dell’ansia, si associa un corteo di sintomi neurovegetativi riguardanti il corpo o soma: tachicardia accessuale, polipnea e tachipnea (respiro frequente, corto e affannoso, sospironi, sussulti respiratori), ipersudorazione, senso di chiusura/tensione/bruciore/peso allo stomaco, nausea/vomito, dolori addominali, diarrea, minzioni frequenti, capogiri, senso di sbandamento e di incertezza nel camminare (capogiri), tremori, prurito, cefalea nucale, tensione muscolare.

I sintomi dell’ansia interessano quindi sia il sistema nervoso centrale (ansia psichica) sia il corpo nel suo insieme (ansia somatica): le due forme coesistono molto spesso nella depressione, ma anche nel disturbo bipolare in particolare nelle sue forme "miste" e, trasversalmente, in tutti i disturbi psichiatrici.

Il tipo di trattamento dipende da vari fattori: intensità e qualità dei sintomi  dello stato ansioso,  sua associazione con altri disturbi psichiatrici, preferenze  del paziente in merito al tipo di terapia (farmacologica o psicologica). Esso può essere quindi basato sull'utilizzo dei farmaci (ansiolitici, antidepressivi in monoterapia o associati tra loro, neurolettici tipici e atipici a basse dosi) o sulla scelta di una psicoterapia (analitica, cognitivo-comportamentale, transazionale, familiare,etc.) o, ancora, sull'associazione di entrambi i tipi di trattamento, secondo la teoria dell’ "approccio multiteorico integrato".