La caratteristica dominante del Disturbo consiste nella presenza nella mente del Soggetto di ricorrenti pensieri o immagini (ossessioni) o di spinte incoercibili all’azione (compulsioni) che “si impongono” e permangono, vincendo la resistenza interiore che il paziente inutilmente mette in campo per liberarsene. L’ansia accompagna costantemente questi processi patologici, rinforzata dal fatto che l’individuo, pur riconoscendo l’estraneità di questi pensieri e impulsi al suo Io, non riesce tuttavia a liberarsene.
La sua, diventa una lotta continua, sfibrante, priva di risultato. Alla radice delle condotte compulsive, vi è la presenza primaria, incessante e tormentosa, del “dubbio” sulla necessità della propria condotta compulsiva che induce a riemettere costantemente sempre lo stesso comportamento (compulsione) nel vano tentativo di annullare l’ansia indotta dal dubbio stesso.
Il disturbo può esordire in forma primaria, in genere nella tarda infanzia e adolescenza, oppure può essere preceduto e accompagnato da una fase depressiva (forma secondaria): in questo secondo caso la prognosi è molto più favorevole.
Non si conoscono con esattezza i meccanismi biochimici cerebrali alla base del disturbo; si fanno solo ipotesi prive di riscontri convalidati, in cui sono coinvolti neurotrasmettitori di vario tipo.
Il trattamento delle forme lievi può essere di tipo farmacologico o psicologico, o associato (farmacologico-psicoterapico). E’ difficile, tuttavia, che tali forme arrivino all’osservazione dello psichiatra : più facilmente vengono trattate dallo psicologo.
Il trattamento delle forme medio-gravi è soprattutto, inizialmente, di tipo farmacologico; l’associazione con una psicoterapia strutturata (prevalentemente di tipo cognitivo-comportamentale, secondo la nostra esperienza), migliora il quadro e rende più stabili i risultati ottenuti.
Nei casi lievi o a carattere ciclico (quelli insorti in concomitanza con uno stato depressivo di non lunga durata), si ottiene la guarigione. In casi più severi, di tipo evolutivo-continuo, associati a depressioni croniche, si possono ottenere risultati che si avvicinano alla guarigione completa e permettono al Soggetto lo svolgimento di una vita pressoché normale.
Le forme primarie non sono suscettibili ai trattamenti oggi disponibili che in minima parte e, invariabilmente, si cronicizzano.
I sintomi del Disturbo Ossessivo-Compulsivo , così come accade per i sintomi dell’ Ansia, attraversano “trasversalmente” tutto il campo della psichiatria, essendo presenti praticamente, in forma lieve o moderata o grave, in quasi tutti i disturbi psichiatrici.